Gimigliano

 

 Comune della provincia di Catanzaro, costituito dal Capoluogo e dalle frazioni Colla e Corvino, con popolazione suddivisa in Colla, S. Pietro Apostolo, Cuturelle, Trearie, Visconte, Cavorà, Chianetta, Lenticchia, Porto e Umbri. Vi si trovano le località disabitate di Crocifisso e Difesa. Il territorio pari a 33,4 kmq, confina con i Comuni di Carlopoli, Catanzaro, Cicala, Fossato Serralta, Pentone, S. Pietro Apostolo, Soveria Mannelli, Sorbo San Basile e Tiriolo. È nel versante meridionale della Sila Piccola, nella valle del fiume Corace. L'abitato, con 3673 abitanti (rilevamento al 31.12.2000), posto su uno sprone roccioso alla sinistra del fiume Corace, è posto a 600 metri sul livello del mare e dista 18 chilometri da Catanzaro cui è collegato per una omonima strada provinciale.
 

Cenni storici:

 

Gimigliano sorse nel secolo IX in seguito all'invasione saracena, poiché alcuni profughi dalla costa ionica avevano cercato rifugio sulle montagne sparpagliandosi in piccoli gruppi. Successivamente un decreto dell'Imperatore bizantino Niceforo Foca faceva obbligo a quei profughi di concentrarsi in due casali vicini che venivano chiamati Gimigliano, pare dal greco "Gimilon", cioè terra abbondante di frutta, distinti in Gimigliano Superiore e Inferiore (in dialetto "Susu" e "Jiusu"). Danneggiato dal terremoto del 1626 , patì altri danni per un violento temporale il 3 dicembre 1773, e dai sismi del 1783 e del 1905. Poiché Gimigliano era sorto in territorio di Tiriolo, di quel centro feudale seguì le vicende. Perciò passò dai Carafa di Soriano ai Cicala che lo tennero fino alla scomparsa della feudalità. Durante l'invasione francese venne incendiato per punire gli abitanti fedeli ai borboni. L'ordinamento amministrativo disposto nel 1799 dal Generale Championnet l'includeva nel cantone di Catanzaro, Dipartimento della Sagra. I francesi, per legge 19 gennaio 1807, ne fecero un Luogo, ossia Università, nel cosiddetto Governo di Tiriolo. Disposizione nella quale venne mantenuto nel riordino disposto per decreto 4 maggio 1811, istitutivo dei Comuni e dei Circondari. Ma con la sistemazione data alla Calabria per legge del Borbone 1° maggio 1816, Gimigliano diveniva capoluogo di Circondario comprendente i Comuni di S. Pietro e Cicala.L'agricoltura è la principale fonte di reddito, con produzione di olive, uva, patate, fagioli, fave e frumento. L'antica tradizione della lavorazione della seta e della lana, con vecchi telai a mano è continuata in molte famiglie. Nel territorio vi sono cave di marmo verde, detto appunto di Gimigliano, ottimo per i rivestimenti.
 

Beni architettonici presenti:


Gimigliano Superiore: Palazzo Ducale, Palazzo Mirabelli, Ex Palazzo Municipale, Chiesa dell'Assunta, Chiesa di S. Giovanni Battista (ruderi), Chiesa della Consolazione, Scalinata dell'Oriata;
Gimigliano Inferiore: Chiesa della Madonna in Cielo Assunta (parrocchia), Chiesa dell'immacolata (ex del Carmine);
Porto: Santuario Madonna di Porto;
S. Biagio: Borgo S. Biagio, Chiesa di S. Biagio;
Località "Grazia": Chiesa della Madonna delle Grazie;

Festa della Madonna di Porto è festeggiata nella domenica di Pentecoste (Porto);
Festa di San Giuseppe: 15 agosto (Gimigliano Inferiore);


Gli abitanti sono detti Gimiglianesi.
 

 

Comunità Montana dei Monti Reventino Tiriolo Mancuso

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88049 Soveria Mannelli

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